I Fantaghiròhanno scelto di intrecciare il racconto VajontS23con una storia dagli accenti per certi versi simili accaduta a Padova e che ha portato alla cancellazione di piccole realtà rurali via via scomparse non a causa di acque assassinema attraverso espropri forzati e scarsi risarcimenti. Padova e il suo hinterland dovevano diventare un polo industriale in linea con i tempi dettati dal progresso e dall’economia esuberante degli anni ’50 e ’60.Così, con una lenta emorragia, un territorio è stato letteralmente cancellato. Persone, animali, case, stalle, coltivazioni, biodiversità, ecosistemi, patrimoni storici, artistici, tradizioni, relazioni…completamente eliminati.

 

Un insieme di persone di tutte le età -soprattutto adulti e anziani dalla lunga memoria, pochi i giovanissimi data l’ora serale, hanno partecipato come spettatori all’iniziativa VajontS23.Circa 200 persone (tale è la capienza dell’Auditorium) ha seguito con concentrazione ed infine commozione al dipanarsi della narrazione il cui epilogo era conosciutissimo sia per ricordo personale sia per informazione e comunicazione ben sostenuta dai diversi mezzi massmediatici.Quasi cinquecento le persone collegate indiretta face book, anche da paesi esteri quali Francia, Olanda, Spagna, Regno Unito.