Lunedì 9 ottobre un’azione corale di teatro civile mai avvenuta prima: 180 teatri, 1.200 comunità,  4 mila narratori

VajontS 23, il progetto lanciato da Marco Paolini per la Fabbrica del Mondo per ricordare il sessantesimo anniversario del disastro del Vajont pensando al futuro, alle  tante situazioni di fragilità dell’Italia, è diventato un enorme coro che questa sera, 9 ottobre, attraverserà l’Italia con una miriade di eventi all’unisono come mai era avvenuto prima. Hanno aderito ufficialmente 180 teatri, dai più grandi come il Piccolo Teatro di Milano ai piccoli teatri di provincia, e il coro delle adesioni spontanee è cresciuto nelle ultime settimane fino ad arrivare 1.200 luoghi informali tra scuole, biblioteche, quartieri, parrocchie e gruppi di amici. In tutto ci saranno oltre 4 mila narratori con un pubblico (già prenotato) di 30 mila spettatori.

«Per questo 9 ottobre il monologo di trent’anni fa, Il racconto del Vajont, è diventato  un Vajont con la S plurale: davanti alla crisi ambientale così seria come quella che stiamo vivendo, bisogna agire in maniera più radicale: ce lo dicono gli scienziati, ce lo chiedono le nuove generazioni. Bisogna fare qualcosa che costa molto, perché se non lo facciamo il prezzo sarà infinitamente più alto. I mille cori di VajontS 23 servono a  ridare alle persone quell’energia, quella voglia di alzarsi in piedi e di provare a chiedere, interrogare prima di tutto se stessi, poi anche gli altri, in maniera non petulante ma costruttiva. I mille cori di VajontS 23 sono un esercizio di democrazia».

Agli spettatori dei VajontS nei 180 teatri sarà proposto un questionario per comprendere le abitudini e i comportamenti nel rapporto uomo natura.

La serata sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 2 in una puntata speciale della trasmissione «Caterpillar» a partire dalle 21. Alle voci dei conduttori Massimo Cirri e Sara Zambotti dagli studi Rai di Milano, si aggiungeranno quelle di Teresa Mannino dagli studi Rai di Palermo, di Paolo Maggioni dal Piccolo di Milano – dove ci sarà Marco Paolini con un coro di 200 cittadini e narratori come il sindaco Beppe Sala e gli scrittori Marco Balzano e Benedetta Tobagi – e quelle di Pietro Sermonti e Neri Marcorè al teatro Brancaccio di Roma. A Rai Radio 2 interverranno scuole, parrocchie, case di riposo, gli studenti detenuti della sede carceraria di Turi, ma anche lettrici di condominio, amici in birreria, scuole, amiche del burraco, interi studi legali, squadre di basket, circoli fotografici, volontari in biblioteca, piazze di quartiere, moltissime famiglie che cercano uno strumento per informare i propri figli di quanto accadde 60 anni fa. Da Copenaghen agli Emirati Arabi passando per il Nord Carolina e Parigi.

San Marino Rtv, diretta dal giornalista Andrea Vianello, trasmetterà in diretta dalle 21 la messa in scena di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe dal Rasi di Ravenna. Il regista Marco Martinelli ha fatto una chiamata pubblica e sul palco assieme agli attori ci sarà un coro di cittadini. L’ospite d’onore sarà Fabrizio Galavotti, il presidente della cooperativa di braccianti Cab Terra che nel pieno dell’alluvione davanti a una richiesta della prefettura che lo avvertiva che l’unico modo di salvare le chiese e i mosaici di Ravenna era rompere gli argini in un punto e far defluire tutta l’acqua nelle loro terre, rovinandole, Fabrizio non ci ha pensato e ha accettato di sacrificare le terre e il raccolto della sua cooperativa con un gesto di solidarietà eroico»

Alle 22.39 tutti i teatri e tutti i gruppi informali si fermeranno insieme per un minuto di silenzio e per ascoltare i rintocchi delle campane di Longarone.

E a partire dalle 22.39 su tutte le piattaforme podcast free sarà disponibile il podcast «V come Vajont» di Chora Media con il racconto di Marco Paolini.

La rete di VajontS 23 nasce da un’idea di Marco Paolini per Fabbrica del Mondo, ed è realizzata da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont.

Tutte le informazioni su www.fabbricadelmondo.org

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