Tecnico disegnatore alla Facoltà di Ingegneria, divulgò carte segrete sulla frana incombente.

Un’opera nel solco del racconto di Marco Paolini
All’appello dell’autore attore Marco Paolini di fare del suo primo racconto pubblico del disastro un’orazione collettiva – VajontS, inglese plurale come i Vajont che si ripetono – TOP Teatri Off Padova ha risposto con “Antropocene”, innestando nella rappresentazione originaria il gesto di disobbedienza civile di Lorenzo Rizzato.

Una disobbedienza civile
Rizzato lavorava come tecnico disegnatore all’Ateneo di Padova, per Ingegneria Idraulica. Sapeva della simulazione di una probabile frana, commissionata all’università da SADE, la Società Adriatica di Elettricità, che volle ostinatamente la diga. Subito dopo la tragedia del 9 Ottobre 1963 gli parve quasi un’ammissione di colpa. Decise allora di rendere noti gli atti dell’esperimento e pagò la scelta di coscienza con un calvario giudiziario – fu accusato di sottrazione di documenti riservati – e la sospensione dall’incarico per quattro anni.

La storia raccontata dal figlio
Sessant’anni dopo tutto torna, simbolicamente, sulla scena dell’antica San Clemente a Padova: Pierantonio Rizzato, nato nel 1966, racconta il padre Lorenzo con la compagnia in cui è confluito quel TPR, Teatro Popolare di Ricerca, che aveva fondato lui nel ’64 e lo fa insieme a un coro di studenti dell’ateneo, eredi ideali della sua ribellione.

Nel servizio l’intervista a Pierantonio Rizzato.

realizzato da:

in collaborazione con:

con il patrocinio di:

media partner:

con la collaborazione tecnica di: